Nello scorso articolo abbiamo introdotto l’argomento del recupero crediti, esaminando le Procedure di Recupero del Credito in Italia e nella Normativa UE. In questo articolo, invece, troverai i passaggi generali da seguire per riscuotere un debito, sia attraverso la procedura stragiudiziale che quella giudiziale.
Recupero del Credito Stragiudiziale
Decorso il termine di pagamento pattuito o comunque indicato in fattura, il creditore dovrà inviare tempestivamente una comunicazione scritta al debitore, chiedendo che il pagamento sia effettuato entro e non oltre 10 o 15 giorni dal ricevimento della suddetta comunicazione. È consigliabile inviare una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno o una pec, se il debitore ha anch’esso un indirizzo PEC. Se è un imprenditore italiano, è obbligatorio che ce l’abbia e tale indirizzo può essere verificato o sul sito web dell’impresa, ovvero nella banca dati pubblica INI-PEC, consultabile qui
Se il debitore non risponde o contesta il credito, il dossier contenente copia delle fatture, del contratto e/o della corrispondenza commerciale con il debitore può essere trasmesso e analizzato da un legale.
Già dall’inizio, soprattutto se il credito è rilevante, al fine di accertare l’effettiva situazione finanziaria (attività/patrimonio e/o livello di indebitamento) del debitore, è utile acquisire un business report da agenzie specializzate ovvero delle visure dai registri imprese italiane o dello Stato Ue dove ha sede il debitore.
Il debitore riceverà una comunicazione stragiudiziale (lettera di messa in mora) inviata da un legale che intimerà il pagamento del debito formato da capitale, interessi e spese di recupero.
Recupero Credito Stragiudiziale: le attività di LEX IBC
Lo studio LEX IBC svolge anche ulteriori attività di verifica e sollecito al fine di risolvere il caso ed ottenere il recupero (ad esempio, ulteriori contatti con il debitore al fine di trovare un accordo definitivo sul pagamento e concordare un piano di rientro).
Se trattasi di un credito con controparte estera, l’analisi andrà effettuata da un legale specializzato in diritto commerciale internazionale. LEX IBC può effettuare detta analisi e seguire la fase di recupero crediti all’estero, direttamente in lingua inglese o francese, sulla base delle regole internazionali applicabili.
Se il debitore è insolvente o, a fronte dell’opposizione del debitore, il recupero giudiziale – soprattutto se da effettuare in uno Stato estero – è anti-economico rispetto al credito o sarebbe infruttuoso, lo studio LEX IBC fornisce un rapporto utile all’impresa per poter ottenere la messa a perdita del credito e dunque la deducibilità fiscale della perdita sui crediti.
Recupero Crediti Giudiziale
Il recupero dei crediti giudiziale in Italia può avvenire tramite decreto ingiuntivo o causa ordinaria, a seconda della tipologia del credito. In certi casi, come abbiamo visto, se si dispone già di un titolo esecutivo italiano o europeo, è possibile passare direttamente alla fase di esecuzione, con pignoramento dei beni o crediti del debitore.
LEX IBC può ottenere il recupero del credito giudiziale in Italia e attivare le procedure previste in ambito UE. Nel caso sia necessario, può attivare corrispondenti nello Stato estero al fine di ottenere il riconoscimento del credito e l’esecuzione forzata sui beni del debitore.
Decreto Ingiuntivo
Procedura, tempi e costi
In Italia, il creditore di una somma liquida di denaro può ricorrere alla procedura giudiziale di decreto ingiuntivo, prevista dagli articoli 633 e ss. del codice di procedura civile, per ottenere un decreto del giudice che ingiunga al debitore di pagare entro 40 giorni dalla notifica al debitore.
Se ci sono ragioni d’urgenza, il decreto ingiuntivo, può essere emesso dal giudice già provvisoriamente esecutivo in circa 15 giorni.
Se non c’è opposizione entro 40 giorni dalla notifica al debitore, il decreto ingiuntivo diviene definitivo ed il creditore può iniziare l’esecuzione forzata sui beni del debitore.
Per ottenere il decreto ingiuntivo, occorre dare prova scritta idonea. Sono prove scritte idonee:
– le polizze e le promesse unilaterali per scrittura privata, comprese le dichiarazioni di riconoscimento di debito, e,
-nel caso di contratti somministrazioni di merci e di danaro o di prestazione di servizi, gli estratti autentici delle scritture contabili del creditore imprenditore, purché bollate e vidimate e regolarmente tenute, nonché gli estratti autentici delle scritture contabili previsti a fini tributari (ad es. i partitari iva).
Ad oggi, dunque, per emanare un decreto ingiuntivo, la maggior parte dei Tribunali italiani non considera prova idonea la fattura – ancorché trasmessa elettronicamente presso l’Agenzia delle Entrate – ma occorre l’attività di autenticazione del notaio.
In alternativa, è possibile dare dimostrazione del credito tramite il contratto o la corrispondenza commerciale con il debitore, in cui emerga l’esistenza del credito, ed altri documenti che attestino l’esecuzione del contratto da parte del creditore (ad esempio, un verbale di consegna dei lavori o un documento di trasporto delle merci).
Il decreto ingiuntivo emesso dal giudice in circa 15 giorni conterrà l’ingiunzione al debitore di pagamento del credito entro 40 giorni, oltre agli interessi, alle ulteriori spese effettuate dal creditore e documentate (quale ad esempio, la fattura del notaio che ha autenticato gli estratti delle scritture contabili), alle spese di iscrizione a ruolo giudiziale e alle spese legali.
Infatti, tale decreto deve essere richiesto con l’assistenza di un legale per i crediti superiori a 1.000 euro. I compensi legali previsti dai parametri forensi medi incidono intorno al 10% del credito in sorte capitale richiesto, se inferiore ai 5.000 euro; tale percentuale di costo si abbatte progressivamente e significativamente all’aumentare del credito da recuperare.
Opposizione del debitore
Se il debitore si oppone al decreto ingiuntivo ricevuto, si avvierà un procedimento giudiziario ordinario che mediamente richiede 1-2 anni, prima che venga emessa una sentenza.
Tuttavia, su richiesta del creditore, già alla prima udienza, il giudice può dichiarare il credito esecutivo in via provvisoria, così da consentire al creditore di avviare l’esecuzione e/o garantire il proprio credito (ad esempio, con iscrizione dell’ipoteca sull’immobile del debitore).
Assenza di risposta da parte del debitore
In assenza di reazione entro 40 giorni dalla ricezione del decreto ingiuntivo, il medesimo è dichiarato definitivamente esecutivo ed ha la stessa forza di una sentenza passata in giudicato.
Tuttavia, se il debitore è un consumatore europeo, il giudice ha ancora alcuni poteri di revisione della decisione, basati sui diritti che la legge europea conferisce ai consumatori contro le clausole abusive dei loro contratti con le imprese. Così ha deciso la Corte di giustizia dell’Unione Europea in alcune recenti cause riguardanti l’escussione in Italia di ipoteche e in Romania di pignoramenti connessi a crediti di leasing nei confronti dei consumatori (Sentenza – Grande Camera-17 maggio 2022)
Sulla base del decreto ingiuntivo non opposto, il creditore può iniziare l’esecuzione sui beni del debitore nelle forme del pignoramento di beni mobili, o immobili, di moto e autoveicoli registrati, del pignoramento di crediti presso terzi, tra cui ad esempio i crediti di clienti del debitore o le somme sul conto corrente del debitore.
LEX IBC assiste imprese italiane e estere nel recupero dei loro crediti.
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