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Prescrizione nel Recupero Crediti in Italia

Siete consapevoli che, in qualità di creditori, avete una scadenza per richiedere ciò che vi è dovuto? Non lasciate che il tempo scorra via e rivendicate ciò che vi spetta prima che sia troppo tardi! Vedremo insieme i passaggi e i termini della procedura di recupero crediti per proteggere i vostri diritti finanziari essenziali.

La prescrizione è un principio giuridico fondamentale che stabilisce dei termini per far valere un diritto o avviare un’azione legale. Essa si applica ai crediti di ogni natura, compresi crediti commerciali, civili e fiscali. Trascorso tale termine di prescrizione, il creditore perde il diritto di intentare un’azione legale per recuperare il credito.

Le principali ragioni alla base della prescrizione includono la necessità di garantire la sicurezza giuridica fissando termini chiari per le controversie, la conservazione delle prove prima che diventino indisponibili, e l’incoraggiamento a un’azione rapida per evitare l’incertezza prolungata. La prescrizione protegge anche contro le richieste abusive e favorisce la pace sociale ponendo fine alle controversie dopo un certo tempo. Infine, la prescrizione contribuisce all’efficienza economica e alla gestione equa degli affari giudiziari evitando il sovraccarico dei tribunali con controversie ormai datate.

Quando c’è un’interruzione della prescrizione, significa che il termine di prescrizione è sospeso, consentendo così di salvaguardare il diritto oltre il termine inizialmente previsto. I termini di prescrizione sono principalmente regolati dalle legislazioni nazionali, il che comporta differenze da paese a paese: ad esempio, in generale, il termine di prescrizione di un debito commerciale è di 5 anni in Francia, 3 anni in Germania, 5 anni in Spagna, 6 anni in UK e 10 anni in Italia. In questo articolo, ci concentreremo sui termini di prescrizione in Italia, i metodi per interromperli e le azioni possibili in caso di credito prescritto.

La prescrizione in Italia: quando si applica il diritto italiano

a) I termini di prescrizione

I termini di prescrizione variano a seconda della natura del credito. L’articolo 2946 del Codice Civile italiano stabilisce che, salvo diversa disposizione di legge, il termine per esercitare il diritto di recuperare un credito è di dieci anni (ad es. fatture per l’acquisto di beni o servizi). La prescrizione è automatica e inizia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere. Nel calcolo, saranno considerati tutti i giorni del calendario, siano essi festivi o meno, senza eccezione. Ad esempio, supponiamo che una fattura debba essere pagata il 1° gennaio 2020 (termine ultimo di pagamento indicato in fattura). Se il creditore non riceve il pagamento in tale data, il termine di prescrizione di dieci anni inizia a decorrere dal 1° gennaio 2020. Pertanto, il creditore avrà tempo fino al 1° gennaio 2030 per richiedere il pagamento di tale fattura per vie legali.

Tuttavia, esistono diverse eccezioni che riducono il termine di prescrizione per alcuni tipi di crediti a cinque anni. Ad esempio, i crediti soggetti a prescrizione quinquennale includono i debiti condominiali e gli affitti, i pagamenti periodici (articolo 2948 del codice civile, ad es. fatture telefoniche, abbonamenti TV), i crediti derivanti da rapporti di lavoro come stipendi e crediti verso lo Stato e le amministrazioni pubbliche, come le tasse locali e i contributi sociali.

Le fatture di elettricità, acqua e gas, invece, si prescrivono in due anni.

È importante notare che un accordo tra le parti che modifica i termini di prescrizione non è valido e non è neppure possibile rinunciare alla prescrizione stabilita dalla legge tramite contratto; una tale clausola sarebbe nulla.

b) Come interrompere la prescrizione?

La prescrizione può essere interrotta, e il termine ricomincia a decorrere da zero. I mezzi principalmente impiegati per interrompere la prescrizione sono:

  • il riconoscimento del debito da parte del debitore,
  • l’invio di una richiesta formale scritta come un atto di diffida da parte del creditore,
  • l’inizio di una mediazione o di un’altra procedura riconosciuta in Italia, alternativa al giudizio ordinario e/o
  • l’avvio di una causa legale come l’ottenimento di un’ingiunzione di pagamento. In ogni caso, il termine di prescrizione viene reimpostato e ricomincia a decorrere a partire dalla data dell’atto interruttivo. Quindi, dopo aver ottenuto un decreto ingiuntivo dal giudice, il creditore nella maggior parte dei casi ha 10 anni per far eseguire l’ingiunzione.

Quanto al contenuto delle messe in mora e delle diffide stragiudiziali, nella sua recente ordinanza del 10 marzo 2022, la Corte di Cassazione italiana (Cassazione Civile, VI-2, n. 7835) afferma e sottolinea che l’atto interruttivo della prescrizione non deve necessariamente indicare l’importo richiesto o intimare l’azione giudiziaria. Una semplice richiesta scritta di pagamento con l’identificazione del debitore è sufficiente.

Nel caso esaminato dalla Cassazione, un avvocato aveva ottenuto un decreto ingiuntivo per l’onorario per la difesa di un’azienda ospedaliera. L’amministrazione dell’ospedale contestava tale titolo invocando la prescrizione decennale del credito. Il tribunale, dopo aver istruito la causa, annullava il decreto ingiuntivo, accogliendo l’eccezione di  di prescrizione, affermando che l’avvocato non aveva compiuto atti interruttivi validi, limitandosi a sollecitare il pagamento. L’avvocato ha fatto appello, e la Corte di Cassazione lo ha accolto, spiegando che un semplice sollecito di pagamento indirizzato al debitore, anche senza specificare l’importo o intimare formalmente l’azione giudiziale, è considerato sufficiente per interrompere la prescrizione.

c) Quando un credito si prescrive, quali passi si possono ancora intraprendere ?

Quando un credito si prescrive, significa che il termine legale per richiedere il pagamento è scaduto. In tal caso, è generalmente impossibile intraprendere azioni legali per recuperare il credito. L’unica possibilità è esplorare soluzioni amichevoli con il debitore, come accordi di pagamento o riconoscimenti di debito.

È anche consigliabile informarsi presso un avvocato specializzato in recupero crediti. L’avvocato può fornire una valutazione precisa della situazione, identificare le opzioni legali disponibili e, se possibile, avviare procedure legali prima che il credito sia definitivamente perduto a causa della prescrizione.

Quando entra in gioco una legge straniera: quando non si applica il diritto italiano

Quando le parti di un contratto hanno scelto una legge straniera per regolamentare il loro rapporto o quando una controversia insorge in un contesto internazionale, le regole di prescrizione sono determinate dalla legge scelta nel contratto o dalle norme sui conflitti di legge del giudice del Paese adito per risolvere la controversia.

Esempio pratico:

Supponiamo che una società italiana (Società A) e una società tedesca (Società B) concludano un contratto che prevede che il contratto sia regolato dalla legge tedesca. Se una controversia riguardante questo contratto è portata davanti a un tribunale italiano, si applicano le seguenti regole:

Legge del Contratto: La legge tedesca regola il contratto. In Germania, la prescrizione per i crediti commerciali è generalmente di 3 anni, contrariamente ai 10 anni in Italia.

Se la controversia è giudicata in Italia, il tribunale italiano applicherà le norme sui conflitti di legge per determinare la legge applicabile. Ai sensi del Regolamento (CE) n. 593/2008 (Roma I) sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali nell’UE, la legge scelta dalle parti (in questo caso, la legge tedesca) regolamenta le questioni relative al contratto, inclusa la prescrizione.

Procedura: Il tribunale italiano applicherà la legge tedesca sui termini di prescrizione. Pertanto, anche se i termini di prescrizione italiani sono più lunghi, il tribunale applicherà i termini di prescrizione previsti dalla legge tedesca come stabilito nel contratto.

Conclusione

La prescrizione svolge un ruolo determinante nella procedura di recupero crediti in Italia. Essa instaura un equilibrio tra la protezione dei diritti dei creditori e la sicurezza giuridica dei debitori, incoraggiando una gestione proattiva dei crediti. Le recenti evoluzioni giurisprudenziali, come la suddetta decisione della Corte di Cassazione italiana, mostrano una flessibilità nell’interruzione della prescrizione, offrendo così ulteriori mezzi ai creditori per proteggere i loro interessi.

È cruciale per i creditori monitorare attentamente i termini di prescrizione e, in caso di contratto internazionale, determinare la legge applicabile tenendo conto dei termini di prescrizione previsti da tale legge. L’importanza di ricorrere a consulenze legali specializzate non può essere sottovalutata, sia per orientarsi tra le complessità delle procedure che per massimizzare le possibilità di recupero.

Marie Vanswevelt

 

Immagine di frimufilms su Freepik

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